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«Zero verifiche su ristoranti e circoli»

«Una persona in tutte le uscite di sicurezza? Una regola che non è scritta da nessuna parte. Vogliamo incontrare il questore» PARAFRASANDO il celebre detto napoletano, si sentono «cornuti e mazziati». Perché, dopo la tragedia di Corinaldo, i gestori delle sale da ballo prima sono stati chiamati a seguire puntigliosamente la normativa vigente, e anche di più, in particolare rispetto al personale di sicurezza presente in sala. Ma poi durante le feste di Natale sono stati controllati con dalle forze dell'ordine le quali pero non avrebbero riservato lo stesso trattamento a circoli, bocciodromi e ristoranti in particolare che, «pur non avendo una regolare licenza— secondo quello che dicono gli esercenti — svolgono di fatto la medesima attività di intrattenimento».

Il sentimento di frustrazione è emerso chiaramente ieri nella sede di Confcommercio, durante la riunione di operatori e iscritti al Silb, la sigla sindacale che riunisce i locali di pubblico spettacolo della provincia di Pesaro-Urbino, al termine della quale si è deciso di chiedere un incontro con il questore. «Abbiamo fatto il punto della situazione dopo tutto quello che è successo — racconta il segretario provinciale Silb Confcommercio, Marco Arzeni — e alla fine ci siamo accorti che i più penalizzati sono stati proprio i gestori che esercitano con una regolare licenza, alla luce del sole e sotto gli occhi di tutti, come giustamente prevede la normativa. Però alcuni hanno subito dei controlli durante le feste di fine anno, e giocoforza hanno dovuto chiudere il locale per provvedere a sistemare le irregolarità. Altri hanno scontato situazioni penalizzanti: e, in generale, abbiamo visto che alcune imposizioni sono state prese solo nei confronti di coloro che hanno una licenza. Mi riferisco in particolare — chiarisce Arzeni — alle imposizioni riguardanti il personale di sicurezza, i cosiddetti buttafuori, previsti solo ai locali regolari e non alle strutture che fanno la stessa attività, più o meno velatamente». DI QUI la decisione di chiedere al questore un incontro, perché «prevedere una persona per ogni uscita di sicurezza nelle strutture di pubblico spettacolo, è una regola che non è scritta da nessuna parte. Così come sembra davvero sproporzionato — aggiunge il segretario Silb — imporre la presenza di addetti alla security in determinate strutture come le balere o i dancing, frequentati da persone di sessanta o settant'anni». «La sicurezza è un bene primario, e il Silb ha tutto l'interesse a garantirla — conclude Arzeni — . Ma è chiaro che la normativa la devono rispettare tutti. La filosofia Confcommercio è «stesso mercato, stesse regole».


Simona Spagnoli Il Resto del Carlino

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