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Gli albergatori: «Troppe case affidate senza regole»

Anche il pesarese medio, avendo un appartamento o una stanza non utilizzata a disposizione, sta entrando armi e bagagli nel settore del turismo per arrotondare uno stipendio sempre meno soddisfacente. il fatto che il web induca a credere che tutti siano in grado di diventare albergatori, in certi casi senza rispettare le regole, sta preoccupando Federalberghi che in occasione dell'ultimo congresso ha lanciato un nuovo allarme sul sommerso. «Siamo oltre al livello di guardia e il fenomeno danneggia tanto le imprese turistiche tradizionali, quanto coloro che gestiscono queste nuove forme di accoglienza in modo corretto», afferma Amerigo Varotti segnalando la crescita esponenziale del fenomeno.
Su Air BnB, il portale più famoso ed aggressivo, erano 660 le strutture pubblicizzate fino a novembre 2015. Oggi se ne contano 792, con offerte che vanno dal semplice letto alla villa superlusso completa do piscina, con prezzi che vanno dai 21 al 652 euro per notte. E nelle Marche almeno 3610 alloggi (pari al 0,37% dell'offerta ricettiva) si affittano utilizzando la rete. Uno scenario «intollerabile - prosegue il direttore provinciale Confcommercio - soprattutto se pensiamo che nel 40% dei casi queste offerte riguardano interi appartamenti, affittati senza regole né garanzie per i consumatori. E senza che venga pagato un centesimo di tasse».
In realtà, alcune regole il legislatore le ha specificate. Ad esempio, si devono utilizzare stanze dell'abitazione principale e in modo occasionale. «Invece - ribatte Varotti - La maggior parte degli annunci si riferisce ad alloggi disponibili per oltre sei mesi, riconducibili a persone che in alcuni mesi offrono addirittura centinaia di immobili: un certo Guido ne mette a disposizione 507 e un'altra, di nome Simona, 347. Questa la dice lunga sul fatto che in molti casi questa é diventata una attività professionale che fisicamente deve sottostare non solo alla cedolare secca che ci auguriamo il parlamento voglia varare, ma anche al controllo della questura, al pagamento della tassa di soggiorno e ai controlli igienico-sanitari come tutte le strutture ricettive» é la richiesta di Varotti. Pure le attività immobiliari si sentono colpite dalle nuove forme ricettive dopo che, in base ai dati relativi all'evasione fiscale dei proprietari di casa forniti da alcune associazioni di categoria (tra cui Federalberghi, appunto), il Governo ha inserito nella Finanziaria un capitolo in base al quale le agenzie immobiliari, per quanto riguarda le locazioni turistiche, sono tenute a trasformarsi in sostituto d'imposta. «Fare i cani da guardia ad interi settori privati che sfuggono, del tutto o in parte, al fisco, é davvero chiedere troppo - protesta Emanuele Fiori, presidente agenti immobiliari FIAIP, la federazione agenti immobiliari- non solo l'abusivismo ci sottrae una fetta di lavoro, ma a questo punto provoca anche costi amministrativi difficilmente sostenibili. Chiediamo che l'emendamento venga abrogato».

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