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«Il Principe va espropriato»

Confcommercio contraria a una riconversione dell'ex hotel in appartamenti Varotti: «Il comune se ne appropri, ci sono gli strumenti legislativi per farlo»

«No alla trasformazione di alberghi chiusi in appartamenti civili. L'Hotel Principe? Se non si trova una soluzione in chiave turistica, va espropriato dal Comune, ci sono le norme che lo consentono»
Non c'é il semaforo verde dal direttore della Confcommercio Amerigo Varotti al piano sugli alberghi appena approvato dalla giunta di Pesaro. O quantomeno, se la Confcommercio si dice «favorevole alla trasformazione degli hotel chiuso in residence alberghieri o appartamenti turistici», la musica cambia per quanto riguarda la possibilità, mantenute le strutture ricettivo-alberghiere chiuse da più di cinque anni, in appartamenti residenziali, pur riducendo il volume al 30%. Prima del merito, c'é però il metodo nel mirino di Varotti. «Il Comune non dialoga con la Confcommercio, e questo piano ne é l'ennesima riprova - dice - magari dialogherà con l'Apa, ma non con noi. Chi ha vetrine nazionali, non si abbassa a confrontarsi con la nostra associazione. Detto questo, é ovviamente importante che gli alberghi dismessi da tempo possano avere una rivitalizzazione in campo turistico, anche come residenza turistica. Ma é fondamentale che non si trasformino i appartamenti residenziali, come é già successo in passato. Ecco, su questo punto non siamo d'accordo, perché parliamo di strutture immobiliari in zone di pregi della città, dove l'attenzione dovrebbe rimanere turistica. Soprattutto poi se a fianco ad una modifica di carattere urbanistico, ci sono anche incentivi economici». Negli ultimi giorni l'amministrazione comunale ha incontrato la proprietà dell'Hotel Principe, per trovare una soluzione alternativa all'abbattimento. Tra le ipotesi c'é quella di una riconversione in residence alberghiero al 70% del volume,come previsto nel piano (il Principe, seppur chiuso da meno di cinque anni, dovrebbe tenere una deroga). Mentre la trasformazione in appartamenti turistici al 50% del volume è stata stralciata dal pacchetto e quindi non é possibile nemmeno per l'edificio a fianco piazzale della Libertà. «Se fosse possibile, utilizzerei norme che sono già state utilizzate dal Comune di San Giorgio di Pesaro - sottolinea Varotti - in base alle quali immobili che da anni si trovano in uno stato di manutenzione precaria, possono essere immessi nel patrimonio pubblico, attraverso un esproprio per l'ente pubblico. Il Lido e il Principe sono due esempi di struttura che se non resteranno alberghieri o residenziali-turistici, vanno espropriati, pensando poi ad una eventuale demolizione. In ogni caso, nessuno pensi di trasformarli in appartamenti residenziali».
L'Apa é favorevole al piano alberghi licenziato dalla giunta martedì mattina. «Avevamo già dato parere favorevole, lo confermiamo», dice il Presidente Oliva. E il futuro dell'Hotel Principe? «Non conosciamo i termini dell'accordo, ma é chiaro che per riqualificare in chiave turistica bisognerà prevedere una deroga all'accordo quadro, perché non si tratta di un albergo dismesso, ma in attività, e chiuso temporaneamente. La trasformazione in residence alberghiero al 701% del volume può essere una soluzione, l'importante é che venga rimesso a posto».

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