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«Ci sono gli alberghi di qualità»

Varotti difende le strutture cittadine

«Non ho voluto far polemica durante la Coppa Davis ma ora bisogna smetterla: è inutile e falso dire che le strutture alberghiere di Pesaro non sono all’altezza. E’ stato scritto che se vogliamo portare avanti eventi internazionali dobbiamo migliorare i servizi alberghieri perché, salvo rarissime e critiche situazioni, nessuno investe più da anni sugli alberghi. Niente di più falso». Amerigo Varotti, direttore generale di Confcommercio Pesaro e Urbino e amministratore unico di Ascom Turismo Srl Riviera Incoming si schiera in difesa delle strutture pesaresi.
«Non ci sono solo gli organizzatori di eventi. A un convegno ho sentito un assessore dire che, tranne l’albergo di Filippetti, la qualità delle strutture pesaresi è scarsa – aggiunge. Credo sia offensivo e si dimentichi che oltre gli alberghi di Filippetti, Pesaro può vantare le tre strutture di Marcucci Pinoli, il Cruiser, il Napoleon, Il Flaminio e Villa Cattani Stuart: tutti 4 e 5 stelle. Ma poi ci sono tanti 3 stelle che, in altre regioni, avrebbero valutazioni migliori di alcuni 4 stelle. Il Clipper di Gasparini, appena ristrutturato, l’Imperial Sport di Signorini, il Perticari e il Leonardo da Vinci. Dire che non esistono strutture adeguate, quando molti imprenditori hanno da poco effettuato restyling, è falso e non rispettoso del loro lavoro di chi ha visto aumentare i costi di acqua e rifiuti, ma tutti i giorni riesce ad accontentare il turismo di business, d’affari, culturale e anche per famiglie ma non a basso prezzo come avviene in Romagna». Nelle Marche non esiste la qualificazione “superior”, in Romagna sì. «Questi imprenditori continuano a fare investimenti - rimarca Varotti – non a caso la certificazione che Isnart, in convenzione con la Regione, ogni anno premia tantissimi alberghi pesaresi». Perché allora c’è chi puntualmente cerca di sminuire la qualità delle strutture pesaresi? «Probabilmente non conosce le strutture. Io lo dico con cognizione di causa: abbiamo clienti canadesi e della Repubblica felicissimi delle nostre strutture e cucina. E non sono in alberghi a 4 o 5 stelle. Non vorrei che questo dibattito sugli alberghi dismessi e che necessitano di esser abbattuti o riconvertiti, accechi la vista di chi dovrebbe saper valutare attentamente». L’indirizzo della giunta pesarese è chiaro: riqualificare le strutture alberghiere aggiungendo agli incentivi nazionali anche quelli locali.
«Sugli alberghi dismessi bisogna stare attenti a non trasformare strutture turistiche in appartamenti non turistici, come fatto in passato, con speculazioni che decurtano la ricettività – mette in guardia Varotti - . Aspetto che ci convochino: non possiamo sapere le cose dai giornali. L’operazione sarebbe da estendere anche a strutture come il Cif. Aspettiamo che la Regione faccia dei bandi con i fondi europei , se il Comune ci mette poi incentivi sugli oneri di urbanizzazione, pagamenti Imu e riqualificazione servizi, saremo felici. Ma non legati all’aumento delle stelle: servono per migliorare dei servizi, l’eliminazione delle barriere architettoniche, riconversione in green … Un tre stelle deve restare tre stelle con ottimi servizi».


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