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Il ritorno delle Grazie e altri restauri in Quadreria

Siamo di fronte ad un evento veramente importante per le cultura forsempronese, l’impegno assunto dall’amministrazione ad inizio mandato, anno dopo anno prosegue nel dare i suoi frutti.
Il lavoro portato avanti con costanza e perseveranza, con un gruppo di lavoro veramente appassionato, la tenacia del Direttore dei Musei architetto Marco Luzi, la generosità di professionalità attente ai bisogni del nostro spazio culturale, hanno creato questo momento, un incontro della città con i suoi beni.
Abbiamo, in questo spazio di tempo, cercato d’instaurare un diverso rapporto tra le varie realtà museali e le effettive necessità di sistemazione e recupero individuate, senza però per questo trascurare il necessario lavoro ordinario di conservazione. È tuttavia la prima volta in assoluto che si riesce a realizzare un intervento di cosi vasto raggio.
L’iniziativa fa parte di un progetto più ampio che prevede la valorizzazione del patrimonio custodito nelle strutture museali di Fossombrone al fine di migliorarne la fruizione pubblica.
Mentre lo scorso anno è stato preso in considerazione il restauro di manufatti artistici della Chiesa di San Filippo, quest’anno l’interesse è ricaduto sulla Casa Museo e Quadreria Cesarini, in cui sabato 29 settembre saranno presentati i risultati di interventi di restauro che hanno avuto corso nell’ultimo anno.
‘La piazza del municipio’ di Anselmo Bucci è una delle numerose
opere che faranno ritorno a fine mese.
Il dipinto venne restaurato circa venti anni fa; tuttavia, probabilmente a causa delle condizioni ambientali non favorevoli, ha visto il riproporsi di alcuni problemi, motivo per cui il restauratore Isidoro Bachiocca, che già operò sul quadro la prima volta, è tornato ad intervenire.

A titolo gratuito è stato realizzato il restauro di 17 tabelle di legno dipinto, che saranno ricollocate nella loggia del primo piano, così come pianificato dallo stesso Cesarini.
Il lavoro sulle tabelle è stato effettuato dalla giovane restauratrice Alice Torreggiani, diplomata presso l’Istituto del Restauro di Urbino.

L’intervento maggiore è senz’altro da ritenersi quello del restauro del gruppo ceramico delle “Tre Grazie”, opera novecentesca del romagnolo Angelo Biancini, collocato nel cortile a cui dà il nome.
Il manufatto mostrava un degrado probabilmente già presente all’epoca del notaio Cesarini, degrado che nel corso del tempo è andato ad accentuarsi in maniera considerevole. Era dunque ormai da diversi anni che si paventava la necessità di un intervento conservativo, che avrebbe potuto attuarsi seguendo due diverse modalità: mediante il distacco del gruppo ceramico dalla parete, oppure con il restauro sul posto. Dopo circa dieci anni, si è infine optato per una soluzione radicale che prevedeva il distacco delle “Tre Grazie”, decisione presa anche a causa dei mezzi utilizzati per sostenere il gruppo scultoreo alla parete, dei ganci in ferro la cui ossidazione aveva finito per provocare la rottura della ceramica.
Di questo intervento si è occupato il restauratore specializzato in materiale ceramico Andrea Pierleoni, finanziato dal Fondo Silvano Federici, istituito dallo stesso Federici prima della sua scomparsa e destinato a piccoli interventi di restauro e conservazione.

Pierleoni è sempre l’artefice del restauro di un gruppo di ceramiche appartenenti alla collezione Cesarini e in origine dislocate nell’appartamento del Notaio.
Il recupero di questi materiali è di grande interesse non solo per l’intrinseco valore artistico, ma anche in quanto testimonianza del gusto eclettico del Notaio, personaggio certamente non legato agli schemi tradizionali dell’arte, come invece alcuni oggetti della casa potrebbero condurre a credere: queste ceramiche sono la dimostrazione tangibile che il notaio Cesarini era aperto anche alle forme più moderne e avanguardiste dell’arte a lui contemporanea.
Per il restauro del gruppo di ceramiche si è ricorso a fondi del Comune di Fossombrone, e lo stesso è stato fatto per gli interventi su tre opere di arte antica, due dipinti seicenteschi del forsempronese Francesco Guerrieri, raffiguranti ‘Salomè con testa del Battista’ e una ‘Sacra Famiglia’, ed un ritratto di mano ignota del Vescovo Ottavio Accoramboni, che per gran parte della seconda metà del sec. XVI resse la Chiesa di Fossombrone.
Da parte dell’amministrazione comunale come già accennato va di certo un plauso ed un ringraziamento a tutte le professionalità che hanno collaborato a rendere possibile il prosieguo della fruibilità di queste magnifiche opere.

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