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SANGALLI GUARDA AI PROSSIMI 70 ANNI: “LE ASSOCIAZIONI NON SONO UNA ZAVORRA”

Il presidente nazionale Confcommercio: “Nessuno si salva da solo”

«Questo compleanno significa tre cose: orgoglio, responsabilità, impegno». Ieri non è bastato al presidente nazionale di Confcommercio Carlo Sangalli lasciare alla sua sola presenza a Pesaro, il compito di lanciare un segnale forte e chiaro alle istituzioni e al governo. Presenziando in prima persona ai festeggiamenti per i 70 anni di una “semplice” sede provinciale, non solo ha fisicamente sottolineato l’importanza dei “corpi intermedi”, ma lo ha chiaramente ribadito: «Non possiamo mai dimenticare e abbandonare le Camere di Commercio. Dobbiamo avere il coraggio di gettare lo sguardo oltre l’orizzonte… non per la loro sopravvivenza, ma per la loro utilità nello sviluppo del territorio». Il messaggio è arrivato a destinazione. «A differenza di Renzi io credo nei corpi intermedi – ha sottolineato subito dopo il presidente della Regione Marche , Luca Ceriscioli -. Stiamo facendo un gran lavoro con la Camera di Commercio, perché quando l’obiettivo è condiviso si cammina insieme verso grandi risultati. Come con la Ciip di Ascoli che gestisce l’acqua in 59 comuni. I commercianti sono un punto di riferimento importante per la città, un patrimonio: quando ogni mattina alzano la loro saracinesca sono una presenza viva nel tessuto della comunità e non solo un’impresa economica». Seduto poco distante, annuiva il presidente della Cciaa provinciale Alberto Drudi che poco prima aveva ricordato che «il mondo della piccola e media impresa è l’economia reale, che con grandi sacrifici registra successi giorno dopo giorno».
«Il Governo deve avere più coraggio e determinazione nel tagliare la spesa pubblica, per arrivare alla diminuzione generalizzata dell’aliquota Iva – ha proseguito Sangalli, il cui discorso è stato il naturale proseguimento di quello preannunciato dal direttore provinciale Amerigo Varotti -. Nel 2016 il Pil potrebbe arrivare anche al 2% ma occorre ridurre le tasse alle imprese e alle famiglie. In più la legge di stabilità deve esplicare i suoi effetti espansivi. Fino a ieri la politica economica è stata sottrazione di risorse attraverso un’eccessiva pressione fiscale. Ora deve essere sottrazione degli ostacoli che impediscono la crescita delle imprese». Sangalli ha sottolineato che «nessuno si salva da solo» e per questo si è detto orgoglioso «di rappresentare una parte silenziosa ma essenziale del nostro Paese, quella parte che contribuisce per il 40% al Pil e all’occupazione» ma sente anche il forte senso di responsabilità: «Dobbiamo portare all’attenzione del governo, delle istituzioni e della politica le esigenze delle nostre imprese. Nei prossimi 70 anni dobbiamo continuare a fare il nostro lavoro seriamente per dimostrare che i corpi intermedi non sono la zavorra di questo Paese ma rappresentano la realtà più significativa: senza la loro dialettica, una società sana non sta in piedi». Per questo Sangalli ha letto la presenza del Prefetto Pizzi, degli Assessori alle Attività Economiche dei Comuni della Provincia e dell’onorevole Cecconi «come una rinnovata attenzione al mondo che noi rappresentiamo».

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