Amerigo Varotti è il direttore provinciale della Confcommercio. Ha polemizzato molte volte con i titolari di concessioni balneari. E continua a farlo.
Perché ce l’ha con i bagnini di Pesaro?
«Non ho preconcetti sulla categoria ma su quelli, e sono la maggior parte, che fanno dell’abusivismo la loro ragione sociale».
Si spieghi meglio
«I bagnini danno da mangiare nel più totale spregio della legge. Non hanno nessun requisito per farlo, fanno concorrenza sleale a chi invece è in regola, e per questo abuso non pagano ovviamente le tasse oltre a pagare pochissimo i canoni annuali».
Che prove ha sull’abusivismo?
«Per averne basta andare nelle cucine, di questi chioschi dei bagnini che somministrano cibi. Sfido chiunque a dire che sono rispettate le norme imposte a coloro che esercitano regolarmente».
Ma secondo lei nessuno controlla?
«Nessuno, altrimenti sarebbe ben diversa la situazione. Così è facile vedere il pesce lasciato all’aperto a scaldarsi al sole, poi una bella grigliata».
Per questo avete pochi iscritti tra i bagnini?
«Certo, è una scelta di campo precisa. Non rappresentiamo gli abusivi, non vogliamo avere a che fare con chi si fa beffe della legge e delle persone che lavorano pagando tutte le tasse. Accettiamo solo chi è in regola. E infatti sono pochissimi».
Allora, non c’è via d’uscita per i buoni?
«No, c’é. E’ il nuovo piano spiaggia appena approvato che impone regole precise. Se le osservi puoi continuare a somministrare cibo, altrimenti chiudi. Ma è ancora tutto sulla carta. Vediamo chi si adeguerà, ma credo che lo faranno in pochi visto che le concessioni scadranno al massimo nel 2020».
Varotti: «C’è illegalità diffusa»
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