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«Ci aspettavamo dal Governo scelte migliori e coraggiose»

«In Italia si sta sottovalutando il motivo per cui il nostro Paese non riesce a crescere come il resto d’Europa». Per Angelo Serra, presidente della Confcommercio Pesaro e Urbino «il problema strutturale della nostra economia è la debolezza della domanda interna. Solo con un percorso certo e graduale di riduzione delle tasse si può dare speranza al Paese. E d’altra parte come può risollevarsi la domanda interna». «Solo con un percorso certo e graduale di riduzione delle tasse si può dare speranza al Paese – sottolinea il presidente-. E d’altra parte come si può risollevarsi la domanda interna ed i consumi se aumenta l’Iva, se aumentano le tasse ed aumenta la burocrazia, che uccidono le imprese e non consentono la ripresa dell’occupazione?».
La domanda è retorica.
«Il recente aumento dell’Iva è stato un errore gravissimo che significherà un miliardo di euro ogni trimestre dalle tasche dei cittadini che quindi consumeranno di meno e avranno difficoltà ad arrivare alla fine del mese. Un Paese che quindi si avvita su se stesso.
Per questo ci aspettavamo molto di più dalla legge di stabilità del Governo Letta».
«Ci aspettavamo una scossa reale per favorire la ripresa - prosegue Serra. Ci aspettavamo più coraggio nella riduzione degli stipendi e degli sprechi ed una conseguente, reale, consistente diminuzione delle tasse (o del cuneo fiscale) per dare fiato alle imprese e risorse alle famiglie per far ripartire i consumi.
Ed invece la risposta del Governo è stata debole e molte delle misure proposte come l’istituzione del nuovo tributo TRISE, penalizza fortemente il mondo delle imprese. Cresce la disaffezione ed il malumore dei nostri piccoli imprenditori». E citando un best seller, ricordato anche dal presidente Sangalli, Angelo Serra lancia un monito: «attenzione perché anche le formiche, se non ce la fanno più, prima o poi si incazzano».

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