Per la pubblicità in questo spazio contattaci allo 0721 452269 o scrivi a
News

Eremi, chiese, santuari, abbazie nell’Itinerario del Silenzio e della Fede

Leggi

Chiama…ci siamo! 377/3884391 servizio di supporto psicologico

Leggi

Rinnovo canone speciale RAI 2022, proroga al 31 marzo 2022 del termine per il pagamento

Leggi

Turismo volano per lo sviluppo delle Marche, Confcommercio Marche Nord e Regione: “Facciamo rete”

Leggi

Confcommercio e Confturismo Marche Nord contro le trivellazioni in Adriatico

La Confcommercio di Pesaro e Urbino e Confturismo Marche Nord hanno aderito al Coordinamento Regionale delle Associazioni “Vota Si per fermare le trivelle”.
«Confcommercio Pesaro e Urbino e gli operatori turistici e commerciali della Provincia sono in prima linea nel promuovere il referendum contro le trivellazioni in adriatico che si terrà il prossimo 17 aprile. Ed invitiamo tutte le imprese del turismo e del commercio ad andare a votare Sì per fermare le trivellazioni in mare, cancellando la norma che consente alle società petrolifere di avere concessioni di ricerca ed estrazione di gas e petrolio (entro le 12 miglia marine dalla costa) senza limiti di tempo».

Amerigo Varotti , Direttore Generale di Confcommercio Pesaro e Urbino e Confturismo Marche Nord, prende posizione dopo che l’Organizzazione ha ufficialmente aderito al Comitato “NO TRIV” e dopo gli annunci di Pd e Confindustria locale sul tema oggetto di referendum. «E’ scandaloso che il Pd inviti all’astensione, cioè a non andare a votare. Solo pochi mesi fa la Serracchiani (Vice Segretaria del Pd) partecipava a manifestazioni “Per la difesa del Mare Adriatico dai rischi delle trivellazioni” – oggi dice – per compiacere a Renzi, che il Referendum è inutile come sostengono le lobby petrolifere. Dobbiamo invece fermare le trivelle perché le fonti fossili sono il passato e dobbiamo salvaguardare la vera ricchezza del Mare italiano: turismo, pesca e biodiversità. Chi guarda al passato e immagina ancora uno sviluppo economico basato sul “basta che si faccia” indipendentemente dai danni ambientali creati, non comprende che è necessario un nuovo modello di sviluppo, sostenibile dal punto di vista ambientale, che sia incentrato sul turismo, ambiente, biodiversità e cultura.

Puntando su un modello energetico pulito e rinnovabile (come il solare a concentrazione – diceva Renzi “prima”) che potrebbe creare centinaia di migliaia di posti di lavoro. Attualmente le piattaforme più vicine alla nostra costa producono solo il 0,3% del gas di cui l’Italia ha bisogno e lo 0,8% del nostro consumo di petrolio annuo. Impiegano poche decine di persone e un modesto gettito di royalties. In compenso nei fondali vicino alle piattaforme e nelle cozze che ci crescono sopra si evidenziano concentrazioni preoccupanti di sostanze tossiche. Il 17 aprile invitiamo a votare Sì al Referendum per fermare le trivelle e per immaginare un futuro economico diverso e moderno. Basta con chi guarda al passato».

Da non perdere

Per la pubblicità in questo spazio contattaci allo 0721 452269 o scrivi a

Partner&Associati

Visitando il nostro sito, accetti il nostro uso dei cookies