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Confcommercio e M5Stelle lanciano il microcredito

Microcredito alle imprese, il comune denominatore del Movimento 5 Stelle e della Confcommercio. Un’unione particolare, tanto che entrambi si smarcano. «Non è un matrimonio» precisa l’associazione dei commercianti, e «non è una join venture» la replica di M5S. Cose che a un piccolo artigiano o commerciante, o imprenditore non interessano. L’obiettivo è mettere le mani su un prestito che consenta di superare la crisi, avviare nuovi progetti, o avviare una nuova azienda. Il ministero dello Sviluppo ha stanziato 40 milioni di euro nel Fondo di garanzia per il microcredito, di cui 10 milioni di euro arrivano dalle rinunce agli stipendi dei parlamentari del Movimento 5 Stelle. Ecco che chi farà domanda potrà ricevere 25 mila euro per ogni azienda che non ha più di 10 dipendenti e fattura non più di 300 mila euro lordi all’anno, ma anche per i lavoratori autonomi, titolari di partita Iva, imprese individuali, società di persone, società a responsabilità limitata e cooperative. Il tutto senza indebitamenti superiori ai 100 mila euro. La restituzione avverrà trimestralmente a un tasso dell’8% invece che al 15% di mercato. «Non possiamo che apprezzare - ha spiegato il direttore della Confcommercio Amerigo Varotti - Crediamo nel progetto e speriamo che commercianti e artigiani possano approfittarne». La Confcommercio sarà disponibile a fornire informazioni con il funzionario Giovanni Arceci (0721/698284).
I tempi stringono perché a metà aprile ci sarà un primo click day, ovvero una giornata di presentazione delle domande. «Sarà un fondo non gestito dalle banche - ha spiegato il deputato Andrea Cecconi - ma dal Ministero. E man mano che i prestiti ritorneranno potranno essere finanziate altre aziende. Abbiamo rinunciato a parte dello stipendio perché vogliamo essere vicini ai cittadini e alle imprese soffocate dalle tasse. Personalmente ho dato al fondo circa 65 mila euro. Come parlamentari guadagniamo troppo rispetto a quanto serva, dunque invitiamo anche gli altri partiti a farlo». Il microcredito è stato studiato per tutti quei piccoli soggetti che hanno un’idea ma non avevano ancora i requisiti per un finanziamento. Per Francesca Frenquellucci, candidata al Consiglio regionale per M5S, «Sono una piccola imprenditrice e le tasse sono massacranti. Pensiamo sia un dovere aiutare i piccoli imprenditori a risollevarsi. Anche i futuri consiglieri regionali restituiranno parte dello stipendio. Basta privilegi, la politica deve aiutare».

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