Cinque visitatori per volta, mascherina, sanificazione all'ingresso, percorsi ben segnalati per mantenere le distanze interpersonali di due metri durante la visita: la Rocca Demaniale di Gradara è nuovamente aperta al pubblico da ieri, ogni settimana dal martedì alla domenica, dalle 8.30 alle 14 e la biglietteria chiude alle 13.15. È un primo passo verso il ritorno alla normalità che però implica una riduzione delle visite al solo orario antimeridiano.
La riorganizzazione «Il periodo è particolarmente difficile e complicato — chiarisce il sindaco Filippo Gasperi e comprendo lo sforzo di riorganizzazione in capo alla Direzione regionale Musei Marche, specie per i musei che come Gradara non hanno stanze interne molto ampie. Ci hanno contattato diversi operatori turistici del centro storico per segnalare questo orario non proprio rispondente alle aspettative; comprendiamo il disappunto ma come amministrazione siamo comunque felici di questa riapertura. Dobbiamo considerare che il nostro monumento non ha spazio e sale interne molto ampie e la distanza interpersonale va sempre mantenuta. Capisco la difficoltà dal punto di vista logistico e la limitazione che ne consegue. Per quanto riguarda gli orari se si riuscisse ad ottenere una maggiore flessibilità sarebbe meglio ma anche lì c'è da immedesimarsi nelle difficoltà gestionali a garanzia sia dei turisti che del personaleaddetto». «Gestione al Comune»
Di diverso avviso il direttore di Confcommercio Amerigo Varotti: «È un fatto gravissimo che lede le potenzialità di sviluppo economico e turistico non solo della città di Gradara ma di tutto il comprensorio nel quale Gradara e la sua Rocca hanno un ruolo attrattivo e insostituibile — scrive Varotti in una lettera inviata ieri al Ministero dei Beni Culturali - La chiusura pomeridiana impoverisce il territorio e le imprese». Ed auspica che la gestione della Rocca possa essere assegnata all'Amministrazione Comunale. Sulla stessa linea il consigliere regionale Andrea Biancani: «Ritengo che la scelta debba essere rivista e aggiornata. Sarebbe un danno per l'attrattività del sito e soprattutto per le tante attività economiche del territorio, già duramente colpite dalla chiusura forzata di questi mesi. Sarebbe opportuno tornare agli orari di prima, con l'apertura mattino e pomeriggio»
dal Corriere Adriatico
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