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Intervista dal "Salotto di Tiziana" di Cose Casa

Questa settimana la nostra rubrica è alla scoperta del magico mondo di una donna davvero sensibile e preparata, una passionaria, una commerciante che ha nel suo dna una forza unica e un grande spirito di accoglienza.

Tiziana, premiata anche con l’Aquila di Confcommercio per l’impegno profuso nel suo lavoro, che è davvero la sua vita. Un negozio che spazia dal design alla tecnologia di ultima generazione, da prodotti fatti ancora alla vecchia maniera e materiali eterni. Dalla zona living di Cose Casa vi auguriamo buona lettura!

Buongiorno Sig.ra Tiziana come nasce questa storica attività?
Questa attività è nata nel 1985, quindi abbiamo 30 anni di vita. E’ stata una condivisione di vita, ho voluto portare avanti questa attività che era dei miei genitori, la porto avanti per loro e per mio marito, che ora non c’è più, con cui ho iniziato questa avventura. Inoltre, fin dalle scuole medie mi dicevano che avevo una predisposizione per questo lavoro, infatti a casa ero quella che spostava sempre tutti i mobili, e tuttora lo faccio a casa, ogni settimana sposto disposizione di mobili e oggetti. La mia qualità è sempre stata quella di distribuire, recuperare i centimetri, era il lavoro che dovevo fare. Il nome è “cose casa”, forse fa pensare più all’oggettistica, ma qui il cliente può trovare di tutto, anche e soprattutto le cucine, in cui ho creduto 28 anni fa e che mi hanno dato tante soddisfazioni. Sono stata convocata addirittura da Centazzo di Valcucine, come una tra i migliori 30 clienti italiani. Ci ho creduto e ho portato avanti questa idea e continuerò a portarla avanti, anche dando un’impronta diversa al negozio, perché ho capito che ci si accattiva di più il cliente facendo delle dimostrazioni su come si usano queste cucine (in particolare Valcucine e Driade) che sono non solo di design, ma anche innovative, tecnologiche e funzionali al tempo stesso. In questa ottica organizzo degli eventi su invito, con poche persone, facciamo delle dimostrazioni utilizzando questi nuovi materiali, come il piano a induzione, il forno a vapore, e questo diventa un momento di convivialità con i miei clienti, il tutto allietato dalle dolci note suonate al pianoforte da mio figlio Raul, che crea una atmosfera davvero speciale.

Com’è cambiato il commercio d’arredamento, soprattutto con l’avvento dei grandi centri commerciali del settore?
Il pubblico é molto disorientato, chi non è tentato andare a vedere una Ikea, un Poltronesofà o un Mercatoneuno? Ma nel mio caso ho voluto dare un taglio più ricercato al mio negozio, ad esempio puntando nella vendita di cucine come Driade e Valcucine, proprio per la loro ricercatezza. Ora la cucina è diventato il luogo dove si vive di più in una casa. Un luogo di incontro, di condivisione, con la famiglia e gli amici, dalla colazione alla cena, quindi, capito questo, ho voluto investire in tale scelta e far capire anche ai clienti che è importante in fase di acquisto scegliere la qualità, magari spendere un po’ di più all’inizio ma in maniera più concreta in prodotti che possono offrire anche una garanzia futura; queste sono aziende che offrono qualità dei prodotti che producono, permettendo ad esempio cambiare o aggiungere pezzi della cucina anche dopo molti anni.

Ci può raccontare del riconoscimento ricevuto con l’Aquila per i suoi anni di lavoro sempre professionale nel commercio pesarese?
Anche quello è stato per me un grande riconoscimento, arrivato a mio avviso grazie alla continuità del mio lavoro e anche per la caparbietà che metto in tutto ciò che faccio. Possiamo benissimo chiamarla passione ed è quella che mi fa stare in negozio dalle 9 del mattino a mezzanotte, non ho orario di chiusura, perché i clienti devono essere liberi di venire in qualsiasi momento della giornata compatibilmente con i loro impegni, voglio incentivare i client a curiosare e scoprire con calma e ovviamente senza obbligo di acquisto. Dico sempre che questa “è una mostra” e nessuno obbliga all’acquisto. Chiunque può entrare, curiosare, chiedere senza pressione. Negli ultimi anni ho visto che la curiosità manca e il mio desiderio è farla riaffiorare e far apprezzare il bello.

Qual è l’oggetto del desiderio in una casa classica o moderna?
Come dicevo ora la cucina è diventata il luogo dove si vive di più in casa, ma ci sono anche altri elementi di interesse. Pensate ai prodotti di Giorgetti, un’azienda che da 108 anni lavora a mano grazie all’abilità di artigiani esperti e hanno progettisti di caratura mondiale. Questi sono pezzi di design ma che diventeranno l’antiquariato di domani. Per far capire bene tutto ciò ovviamente serve una grande attenzione nella comunicazione, ad esempio abbiamo organizzato collaborazioni sia con la Scuola d’arte Mengaroni che con l’Istituto Alberghiero per far capire l’uso di utensili di design o la creazione di mobili. Ma organizziamo anche serate a tema in negozio, pensate è stato qui Gianluca Guidi che ci ha allietato con canzoni a richiesta del pubblico e racconti comodamente rilassati sui nostri complementi di arredo.

Quanta forza e coraggio servono per essere sempre al passo con i tempi in questo settore?

Alla base ci deve essere la passione per questo lavoro, cosa che fortunatamente i miei clienti riconoscono. Ogni cosa deve essere calata nelle esigenze dei propri clienti, ognuno deve a quistare ciò che gli piace, questo è il mio credo.

Eventi come l’Homi o la Fiera di Milano rispecchiano le esigenze del cliente? Quanto sono importanti poi nella realtà di un negozio come questo?
Quando io vado in fiera scelgo di girare per i padiglioni con lo spirito di chi vuole scoprire, vedere, mai con pensiero alla vendita, quello è un passo successivo, la visita deve essere veloce per captare quali sono le tendenze, i nuovi gusti, le nuove scoperte. Noi sappiamo che la moda di Milano arriverà dopo 2 anni qui a Pesaro, ma dobbiamo essere pronti anche sotto il profilo di nuove scelte a impatto ambientale zero o migliori opportunità di materiali ed elettrodomestici. Questi arredamenti sono adatti a qualsiasi spazio, a volte ci sono soluzioni impensabili, l’importante è che il cliente si affidi.

Per ciò che concerne il nodo crisi, come affronta il periodo?

E’ una fase davvero difficile, dalla burocrazia ai fidi che sono arrivati all’estremo. Bisognerebbe cambiare il sistema alla base. La mia ricetta è investire ora più che nei momenti di serenità economica. Io ringrazio i miei clienti che da 30 anni mi hanno sempre seguita, ad alcuni di loro ho venduto addirittura la quarta cucina, ed è grazie a loro che dopo fasi piuttosto difficili anche personali mi sono rialzata, loro mi sono sempre stati vicini. Il mio mondo è qui dentro, con i miei clienti. Io cerco d’altro canto di essere per loro un punto di riferimento, questo è un luogo di ritrovo, li invito a far provare i miei prodotti, magari cucinando un piatto per mostrare il valore di un elettrodomestico o degli elementi di una nuova cucina, mentre mio figlio ci allieta con il pianoforte ed è bravissimo, sebbene un autodidatta.

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