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Io sto con Vale #conforzaecoraggio

Potremmo parlare di amicizia, di sfide, di passione a due ruote o di tutto il giallo di una vita. Ma anche di professionalità, ricerca di eccellenza e traguardi da raggiungere, sempre puntando al top. Parliamo di un campione internazionale o di un gruppo di amici imprenditori? Entrambe le sfumature, perché il locale Da Rossi con annesso bar e gelateria è un poliedrico gruppo di persone che tengono alto il nome del nostro Vale nazionale e cercano quotidianamente di investire nella loro professionalità, per dimostrare che nella patria del nostro eroe tutto è fatto al meglio, nel rispetto della filosofia del n°46: essere sempre i primi al traguardo!
‪#‎iostoconvale‬ ‪#‎confcommerciostaconvale‬ ‪#‎conforzaecoraggio‬
Buongiorno Michele. Raccontaci come nasce il poliedrico locale bar, ristorante, osteria e gelateria con l’insegna più internazionale del mondo, Da Rossi.
Questo titolo sul totem d’ingresso ci porta sicuramente ad essere internazionali. Questo locale nasce dalla volontà di far conoscere a più persone possibile chi è Vale e qual è il suo mondo. Tutto lo staff cerca di trarre spunto da quello che lui fa proponendo in cucina, in gelateria o al bar prodotti al top perché, per noi, dare il meglio vuol dire rappresentare il suo nome. Tutta questa nuova struttura è nata a metà marzo 2014. Noi siamo 5 soci: Sburo (io), Pedro, Mattia, Musto, Biscia. Gli anni precedenti avevamo già questo locale, che si chiamava “Osteria degli Ultimi”, ma quando ci è stato proposto questo progetto due anni fa, abbiamo colto al volo questa opportunità. E’ una di quelle occasioni che capitano una volta nella vita e ne siamo stati altamente valorizzati. Ora la responsabilità é indubbiamente maggiore, rappresentiamo il nome di Vale e le sfide sono quotidiane ma estremamente gratificanti.
In un paese come Tavullia quanto sono importanti gli eventi di richiamo per un locale come il vostro?
Diciamo che qui l’evento in sé per sé è un po’ tutto l’anno. La gente è attirata in riviera nei mesi estivi ma un salto in questo posto lo fa comunque perché è un paese che attira, è un posto unico, il luogo dove il nostro campione è nato.
Cosa proponete a livello gastronomico?
Soprattutto proposte di carne, cerchiamo di essere il più vicini possibile alle risorse della nostra terra. In tutti i piatti che facciamo, dagli antipasti, ai primi fino ai secondi per passare alla pizza abbiamo deciso di optare verso la strada della territorialità o comunque dell’eccellenza. Anche per ciò che riguarda il nostro laboratorio di gelateria artigianale e il bar. In tutte queste sfaccettature c’è un filo comune: il prodotto tipico di eccellenza. Ad esempio parlando di gelato il pistacchio che utilizziamo è esclusivamente quello di Bronte D.O.P., e la nocciola quella piemontese i.g.p. Nel menù del ristorante invece si va alla scoperta dei vecchi sapori mettendoci però qualcosa di nostro, di innovativo. Noi lavoriamo con il km 0, siamo da sempre “Slow Food” (modo di riscoperta delle piccole produzioni locali) e per reperire questi prodotti abbiamo attorno delle realtà che funzionano bene, delle piccole aziende che bisogna rivalutare. L’unico problema è che questi prodotti, avendo una qualità maggiore, hanno anche un prezzo più alto, quindi il nostro ruolo è anche quello di far capire la differenza di qualità, ma ormai la gente è sempre più consapevole di quello che mangia e delle differenze che trova in un piatto.
Da una ricerca della FIPE Confcommercio pare che la ristorazione risenta di un’aria di ripresa ma nel 2015 c’è un boom di chiusure. Da esperti del settore, quanto è difficile fare ristorazione all’oggi e quali sono le cause di un periodo di crisi come quello attuale?
Secondo me questo dato è un po’ falsato, mi spiego meglio. Ci sono state molte chiusure, è vero, ma anche tante nuove aperture di gente, magari non qualificata, che si è messa a fare gli stessi nostri piatti ma ad un prezzo minore, perché di qualità minore. Questa crisi forse ha fatto un po’ di pulizia su quelle attività non qualificate e magari un po’ “improvvisate”: alla fine restano in piedi i ristoranti che hanno competenza e prodotti di alto livello, perché non ci si può inventare un mestiere dall’oggi al domani. Noi, ad esempio, abbiamo puntato proprio sulla qualità dei prodotti e sull’accoglienza: infatti ogni spazio ha la sua ben distinta e di alta professionalità, un gruppo che fa sistema seppur ciascuno in autonomia. Abbiamo cercato di dividere al meglio il locale tra ristorante, bar e gelateria e questa suddivisione funziona e si vede ancor meglio d’estate, con tutto lo spazio all’aperto, che diventa un vero e proprio polo di attrazione.
Parliamo di comunicazione, quanto è importante avere un sito efficiente come il vostro sempre aggiornato e dove si può addirittura ordinare on-line? Ed una pagina facebook con tanti followers?
Nel nostro caso tutto quello che pubblichiamo ha una cassa di risonanza immensa perché il “brand” parla da sé , ed essere collegati alle pagine e siti di Valentino ci da ancor più visibilità. Prima, quando eravamo semplicemente “Osteria degli ultimi”, nel pubblicare immagini o news su face book, eravamo seguiti esclusivamente dalla cerchia della nostra clientela. Ora le cose si sono trasformate, ma certamente nella comunicazione bisogna investirci tanto solo così puoi farti conoscere ed aumentare la tua visibilità.
Quanta “forza e coraggio” servono per gestire un’attività come questa dalle mille facce?
In questo momento la forza ci vuole! (ridono) Questo progetto è una cosa che può capitare una volta nella vita e ne siamo altamente valorizzati, ma è anche una grande responsabilità, come dicevo: prima se sbagliavo, sbagliavo solo io, ora se sbaglio ne risente il nome, è tutto molto più amplificato.
Ed ora quello che tutti i nostri lettori vorrebbero sapere, quanta “forza e coraggio” servono per vincere questo mondiale 2015?
(Pedro) Io penso che sia una cosa quasi impossibile, ma se c’è uno che può fare una cosa impossibile è solo Vale. Comunque vada sarà una cosa grande, qua a Tavullia verrà allestito un maxi schermo in strada per la finale del mondiale. (Sburo) La cosa “bella” che è venuta fuori da questa storia è l’affetto che la gente ha dato a Vale e la vicinanza che gli hanno fatto sentire.

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