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La Confcommercio: «Si rinvii il Prg Light»

Varotti: "Non siamo stati coinvolti. Se favorisce la grande distribuzione reagiremo"

Anche Confcommercio chiede il rinvio a settembre della discussione in consiglio comunale del Prg Light, in programma venerdì. L’associazione di categoria, quindi, si unisce a coloro che hanno già invitato nei giorni scorsi giunta e consiglieri a posticipare il voto: associazioni ambientaliste, Sel, M5S, La Sinistra, Circolo Rosso e verde e alcuni comitati. Il motivo è lo stesso, già denunciato anche da Confesercenti, ossia il mancato confronto tra amministratori e professionisti del settore nell’elaborazione del documento urbanistico e poco tempo lasciato alle parti per poterlo studiare e proporre aggiustamenti.
Scrive il direttore di Confcommercio Amerigo Varotti: «Leggiamo sulla stampa che il consiglio del 31 luglio discuterà il Prg Light predisposto dall’assessore De Regis. Leggiamo sulla stampa le critiche del consigliere Alessandro Bettini “che le associazioni di categoria non abbiano nulla da eccepire su una modifica del Prg così dirompente”. Appunto: leggiamo sulla stampa. Perché l’assessore De Regis non ha ritenuto di illustrare, discutere, condividere il piano con le associazioni di rappresentanza delle imprese. Quindi Bettini – continua Varotti – non si deve stupire di nulla e lui e gli altri consiglieri sono invitati a richiedere il rinvio dell’approvazione dell’atto affinché si realizzi una seria, vera ed efficace consultazione e,se possibile, concertazione (termine che a qualcuno, a Roma e a Pesaro, non piace). Perché non sappiamo nulla di ciò che prevede il Prg Light. Non pensi l’amministrazione di introdurre norme agevolanti la grande distribuzione senza discutere con noi. Se non vogliono trasformare la voglia di dialogo e concertazione in tanti “forconi”».
Sulle modifiche al Prg già annunciate e che riguardano il commercio,Varotti, come già Borgiani di Confesercenti, si dichiara contrario all’apertura in centro storico di supermercati di medie dimensioni (fino a 2 mila metri quadri) ma favorevole a centri commerciali extra – alimentari. Spiega «Nel centro storico è ovvio che non si dovranno e potranno attivare medie strutture di vendita nel settore alimentare mentre non ravvisiamo contrarietà alla possibile utilizzazione di importanti contenitori per strutture di vendita nel settore extra alimentare. Se tra queste poi ci fossero marchi importanti che possono fungere da traino per il centro storico, ben vengano. C’è il regolamento regionale che consente agli enti locali di intervenire sulle dotazioni di parcheggi necessari per poter attivare medie superfici di vendita in centro storico. In questo modo si possono differenziare le regole per settore alimentare ed extra alimentare. Ma è tutto il Prg Light – conclude Varotti – che vogliamo conoscere e discutere: non vorremmo una ulteriore cementificazione e uso del territorio; non vorremmo che venisse trascurato il necessario rispetto ambientale in un territorio che ha già sofferto abbondantemente».

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