La diffida di Lupus ha un alleato in Confcommercio, che a sua volta definisce “sconcertante” la procedura avviata dall’Amministrazione mondolfese riguardo all’apertura di un outlet a Marotta. Un progetto «contrario ad ogni logica economica, ambientale e commerciale», sostiene una nota congiunta di Amerigo Varotti e Francesco Mezzotero, entrambi dirigenti dell’Associazione di categoria. «Ci rivolgiamo al presidente della Provincia Daniele Taglioni, affinché bocci in maniera ultimativa la reiterata pretesa del Comune di Mondolfo, mancando ogni motivazione per costruire un ulteriore mostro del commercio»., scrivono Varotti e Mezzotero, coinvolgendo inoltre i consiglieri provinciali, il dirigente e i responsabili del servizio Urbanistica. «Dopo essersi insediato – proseguono - il Presidente Tagliolini aveva dichiarato che era necessario salvaguardare il piccolo commercio nell’entroterra e nei centri storici. Siamo ovviamente d’accordo. Ma la tutela della impresa commerciale del territorio si attua anche non consentendo l’apertura di nuovi esercizi della grande distribuzione organizzata e di outlet nelle località costiere che con la loro capacità di attrazione commerciale svuotano di servizi e negozi i Paesi, i centri storici a centinaia di chilometri di distanza. Oltre tutto la formula degli outlet ,così come quella degli ipermercati, è vecchia e superata sia dalla crisi dei consumi sia dalla nuova visione dello sviluppo economico, che premia e valorizza le attività sostenibili dal punto di vista ambientale. E l’outlet di Marotta con la cementificazione di un’area di oltre 130.000 mq, che comporterà una moltiplicazione del traffico veicolare senza alcun beneficio per il territorio. Certo é che non sarebbe una attività sostenibile e compatibile con uno sviluppo equilibrato ed armonico della economia provinciale ».
La nota di Confcommercio si sofferma pure sugli aspetti della pianificazione territoriale. Nello specifico piano provinciale, infatti «non è possibile aprire un outlet nell’area prescelta. Ed è veramente sconcertante, usando le stesse parole di “Lupus in Fabula”, che il Comune di Mondolfo pretenda di ottenere una vera e propria variante. Ribadiamo, dunque, sia il sostegno alla diffida presentata da Lupus in Fabula sia che le richieste del comune di Mondolfo sono da rigettare in modo ».
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