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L'abusivismo non è un problema...ma una tragedia

La Fiera di San Nicola da sana tradizione pesarese, sta diventando una manifestazione a due facce. Da una parte troviamo gli operatori commerciali in regola, con le loro licenze bene in vista, con il pagamento del suolo pubblico, delle utenze, con i loro inseparabili registratori di cassa e, molti, con dipendenti a cui pagano Inps, Inail e tutti i contributi che il nostro Stato gli chiede e dall'altra parte una fiumana di cosiddetti “paralleli”, che occupano ogni lembo di terra libero, senza il benchè minimo rispetto di nulla, per la maggior parte ragazzi di colore che non hanno neanche il permesso di soggiorno: veri abusivi a 360°.

Questa onda di illegali, gestiti e coordinati da associazioni criminali, sta lentamente prendendo possesso del nostro territorio e sta diventando sempre più arrogante e pericolosa; comportamenti quasi autorizzati da deboli Leggi o da controlli e applicazione delle stesse che, fino ad ora, non hanno permesso di prevenire una piaga economica/sociale che da ipotizzabile sta diventando endemica e strutturale.

La paura che si percepisce dalle parole del Comandante della Polizia Municipale di Pesaro Gianni Galdenzi, dopo lo spiacevole episodio che ha coinvolto i suoi collaboratori picchiati dagli abusivi nella Fiera nell'adempimento del loro dovere e a cui esprimiamo la nostra totale solidarietà, dimostra che le nostre previsioni allarmistiche non erano così tanto vaneggianti. La Romagna ha chiuso i battenti contro l'abusivismo, ha iniziato un'opera di prevenzione e repressione nei confronti di questo cancro e, purtroppo, ha spostato lo stesso verso un terreno più fertile e debole come il nostro.

La debolezza si è denotata proprio nell'arroganza e nella prepotenza di questi soggetti che hanno difeso violentemente il proprio territorio illegale, “autorizzati e garantiti” da gruppi che nulla hanno da perdere. Non ci dobbiamo spaventare, non dobbiamo fare passi indietro, ma reagire tutti insieme in maniera decisa e compatta, senza paura di mettere in pratica azioni impopolari: perchè se da una parte esiste il timore da parte di chi lavora per garantire il rispetto delle leggi, dall'altra ci deve essere la necessaria opera di sensibilizzazione di tutti coloro che ancora credono che queste persone siano dei poveretti che devono essere aiutati.

Finchè avremo questa fetta di popolazione che crede ancora nelle favole, pervasa da un buonismo fuori moda, allora ogni azione di prevenzione sarà quasi inutile. E' ora di rimoboccarsi le maniche, tutti e nessuno escluso, per tutelare tutti coloro che hanno una attività regolare e che fanno fatica ad arrivare alla fine del mese e che sono quelli che mantengono in vita uno Stato in grave difficoltà...di sicuro non lo sono gli abusivi.

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