Per la pubblicità in questo spazio contattaci allo 0721 452269 o scrivi a
News

Guerra in Ucraina, preoccupazione di Confcommercio Marche Nord per imprese del territorio

Leggi

Chiama…ci siamo! 377/3884391 servizio di supporto psicologico

Leggi

Confcommercio Marche Nord e Regione: tavolo di lavoro per lo sviluppo del territorio

Leggi

Nuova cartellonistica Fipe per pubblici esercizi dal 1 maggio

Leggi

L’AGONIA DEL COMMERCIO. CHIUDERA’ ANCHE GINEPRO

«Dopo 50 anni abbiamo deciso di ritirarci. Una lotta contro crisi, tasse e prezzi»

Il centro storico perde un’altra fetta del commercio pesarese. Quell’emblema del negozio di qualità, non monomarca, che impreziosisce i centri cittadini, ormai sempre più omologati.
E così dopo 45 anni il negozio di abbigliamento Ginepro chiuderà i battenti. E’ nato tutto da un annuncio in cui si citavano cinque vetrine in via Rossini. Il numero è quello di Sergio, il titolare. «Dopo 50 anni di mestiere abbiamo deciso ritirarci io e mia moglie – spiega- è dal ’69 che siamo aperti, più altri cinque anni con mio padre. Se il periodo fosse stato diverso forse saremo rimasti, ma oggi è tutta una lotta per il prezzo, le tasse. La crisi non ha aiutato, così abbiamo deciso di smettere probabilmente i primi mesi dell’anno». Una perdita importante. Ginepro alza le spalle. «Siamo già in pensione, cerchiamo di godercela. Una volta ognuno sperava che i propri figli seguissero le orme dei genitori, oggi non vorrei mai che facessero questo mestiere». Pochi passi più in là di recente ha chiuso la Libreria del Barbiere. Le vetrine sono oscurate da fogli bianchi , non mancano i manifesti del programma del Rof. E in via Branca hanno chiuso già Piovaticci sport e il Papi’s. Non solo. Saracinesche abbassate anche alla Benetton. Le vetrine sono già oscurate e non manca il cartello in cui chi ci lavorava ringrazia la clientela.
Recentemente hanno chiuso anche Swarovski e il negozio di calzature Ioni in Corso XI Settembre. In via Castelfidardo i negozi sfitti sono 11.
Il centro storico muore, lo sa Amerigo Varotti, il direttore di Confcommercio. «E’ un segnale negativo. Da troppo tempo lo diciamo, la tassazione è altissima e ogni impresa si trova a dover pagare il 70% del fatturato. Non è pensabile poter andare avanti».
La questione locale tiene banco dopo la delibera del Comune di Pesaro di agevolare le nuove aperture con lo sgravio delle tasse locali come Imu, Tasi, Tarsi. Occupazione suolo pubblico, Pubblicità. «avevamo lanciato l’idea della No Tax Area nei centri storici, volgiamo rilanciarla con forza e avere un confronto col Comune di Pesaro e gli altri della Provincia. In particolare nella città di Rossini non è pensabile che si possano agevolare soli le nuove aperture, gli storici commercianti soffrono e non riescono a resistere. Abbiamo chiesto un incontro sul tema delle agevolazioni perché ormai non è più pensabile continuare così, con gli outlet e la grande distribuzione in periferia che ammazza i piccoli».
L’assessore Belloni è pronto a parlarne, ma vuole mettere in evidenza che «la delibera per ola detassazione per i nuovi ingressi involgerà chi decide di investire a rilevare quei negozi sfitti. Purtroppo il turnover è altissimo, ma il centro storico resta una zona appetibile. Stiamo facendo diversi eventi e abbiamo deciso di aprire un tavolo coi commercianti incontrandoci due volte l’anno per analizzare la situazione, fare iniziative e ragionare sulle tipologie merceologiche evitando doppioni». C’è però uno scoglio insuperabile. «Gli affitti sono ancora molto alti, su questo possiamo fare poco, ma forse i proprietari dovrebbero accontentarsi di cifre minori piuttosto che lasciare sfitti i locali e pagarci sopra le tasse».
Se ne discute anche su face book, dove c’è chi amaramente vede «i negozi aperti solo per inerzia»
E chi prevede altre chiusure.

Da non perdere

Per la pubblicità in questo spazio contattaci allo 0721 452269 o scrivi a

Partner&Associati

Visitando il nostro sito, accetti il nostro uso dei cookies