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«L'assurda voglia della politica di permettere altri supermercati»

Ancora ci sono amministratori comunali e politici che pensano sia possibile approvare varianti al piano regolatore per consentire la realizzazione di nuovi centri commerciali (comune di Fano) o che dichiarano – sulla stampa – che “chi amministra non può e non deve bloccare tali sviluppi” (è il caso del sorprendente Consigliere Chiarabilli di Fossombrone).
Cioè ci sono ancora persone, che fanno politica o amministrano i nostri Comuni, che non hanno capito che NON C’E’ PIU’ SPAZIO PER NUOVI CENTRI COMMERCIALI, che non è più possibile continuare a cementificare il territorio e che hanno, invece, il dovere di salvaguardare il patrimonio di imprese, che caratterizzano la nostra città ed i nostri centri storici. O che non hanno la capacità di comprendere che un Amministratore ha il dovere di governare i processi di sviluppo, di crescita o di decrescita di un territorio e non di autorizzare o consentire ogni richiesta che viene avanzata.
Non è possibile che ancora non si capisca che bisogna far basta con le follie degli ultimi venti’anni che hanno desertificato le nostre città, consentendo le costruzioni di mostri di cemento che hanno decretato la morte di migliaia di botteghe commerciali e artigianali, spogliato i centri storici, trasformato i quartieri in dormitori. E tutto ciò senza che vi sia stato un aumento dell’occupazione o dei consumi.
Il territorio, le scelte urbanistiche, la politica degli insediamenti commerciali vanno governati e gestiti non da chi pensa che «va tutto bene basta che si faccia, si costruisca», ma da chi ha la consapevolezza che «la misura è colma». Che non possiamo più permetterci di cementificare altro suolo e che non c’è più spazio per nuovi centri commerciali. A meno che non si voglia – nonostante certe sparate demagogiche – la morte di altri migliaia di imprese. A Fano come a Fossombrone.

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