Per la pubblicità in questo spazio contattaci allo 0721 452269 o scrivi a
News

Eremi, chiese, santuari, abbazie nell’Itinerario del Silenzio e della Fede

Leggi

Itinerario dalla Corte del Duca Federico: presentato il nuovo prodotto turistico di Confcommercio

Leggi

IT’S DAY Live, a Fano 3 giorni dedicati al turismo e alle nuove tecnologie

Leggi

Buon Natale e felice anno nuovo

Leggi

«LO STATO (CON RENZI) HA ABBANDONATO I TERRITORI»

«Lo Stato ha abbandonato i territori». E’ una frase dell’attuale Presidente della Provincia, Tagliolini. E come dargli torto? Anche se in altre epoche e con altri Governi le proteste sarebbero state più eclatanti. Ora ci si limita a qualche comunicato stampa.
Il Governo Renzi ( come quelli precedenti) non ha tagliato di una lira la spesa pubblica improduttiva; non ha eliminato privilegi atavici dei boiardi e burocrati; non ha eliminati le spese colossali dell’apparato statale: dal numero esagerato ed inutile dei parlamentari agli stipendi dei dipendenti del Parlamento. In compenso ha tagliato vergognosamente le risorse agli Enti locali e alle Regioni.
Le Province sono state lasciate in mutande con pochi soldi nemmeno in grado di esercitare le funzioni assegnate ; il personale dei servizi non più di competenza provinciale dovrebbero passare alla regione alla quale però Renzi non solo non ha dato le relative risorse ma addirittura nel bilancio 2015 ha tagliato 4 miliardi (di cui 230 milioni di euro alle Marche). Non si capisce bene perché ora la Provincia protesti con la Regione e non con il Governo centrale.
I Comuni, soprattutto quelli più piccoli, hanno serie difficoltà a fare i bilanci. Nessuno fa più la manutenzione delle strade, dei fiumi, del territorio. I danni causati dal recente maltempo sono anche conseguenza del fatto che lo Stato ha abbandonato i territori. Se aggiungiamo all’elenco i danni causati al territorio ed alla economia dalla Riforma Renzi delle Camere di Commercio (quella di Pesaro e Urbino avrà circa 2 milioni in meno da riversare sulle imprese e il territorio) e del pesantissimo aumento della tassazione per le Fondazioni Bancarie (che insieme alla Camera di Commercio erano rimaste le uniche ad investire sul territorio, loro su cultura, welfare e sanità in particolare) e l’introduzione dell’IMU sui terreni agricoli, si comprende bene la portata del disastro. Quindi ha ragione Tagliolini. Ma la protesta appare deboluccia.

Da non perdere

Per la pubblicità in questo spazio contattaci allo 0721 452269 o scrivi a

Partner&Associati

Visitando il nostro sito, accetti il nostro uso dei cookies