Buongiorno Signor Bavosi, come nasce la sua storica macelleria?
Quest’attività nasce esattamente 30 anni fa, il 1° gennaio del 1986. Il negozio è sempre stato qui in questi 40 metri quadrati. Io faccio però questo lavoro da quando avevo 18 anni, sono 44 anni che amo fare questo mestiere.
Com’è cambiato il commercio di carne e le abitudini dei suoi clienti, soprattutto dopo la nuova campagna contro l’eccesivo consumo delle carni?
Il commercio nel mio settore è cambiato sotto diversi aspetti, per esempio se pensiamo al Martedì grasso, le signore si affollavano per acquistare materia prima per pranzo della festa, mentre ora si compra tutto già fatto. Ma nella mia macelleria l’allarmismo dell’eccessivo consumo di carni non è sentito, io tratto solo prodotti Igp. Lavoriamo da sempre con questo sistema: seminare bene, significa raccogliere buoni frutti. Dai vitelli al maiale nostrani, per passare al Parmigiano Reggiano dop, fino a i salumi tutti lavorati senza conservanti, ci permette di offrire ottima qualità e una garanzia del prodotto che ci permette di lavorare senza allarmismi, sebbene i prezzi siano leggermente più alti rispetto alla grande distribuzione, che d’altro canto non dà le stesse certezze né gli stessi prodotti di qualità.
Sappiamo che collaborate con realtà come ristoranti o paninoteche, quanto è importante fare rete in questa fase critica per tutte le realtà commerciali?
Fare rete è fondamentale, collaboriamo con paste fresche e anche ristoranti e paninoteche come Harnold’s. Come dicevo prima, la certezza del “lavorare come un tempo” senza preparati e con marchi Igp rende più sereni i nostri collaboratori e i clienti sono più tranquilli nell’andare presso un locale piuttosto che un altro. Alcune mamme sono più contente se i figli mangiano un hamburger da Harnold’s che in una catena, perché sanno da dove proviene la carne.
La crisi che sta attanagliando tutti i settori del commercio nel vostro campo quanto sta pesando e come si potrebbe uscire da questo lungo periodo di buoi?
Nella mia attività più che sulla crisi dovremmo puntare l’attenzione sul discorso burocrazia. Ce n’è tanta, troppa, tra certificati, controlli continui, visite igienico-sanitarie. Sono tutte spese in più che spesso distolgono l’attenzione su ciò che é il prodotto. I controlli ci vogliono, ma più razionalizzati; noi siamo sereni ma indubbiamente intralciano lo svolgersi quotidiano del lavoro.
Come avviene l’incontro con la Confcommercio?
La Confcommercio è da sempre il nostro punto fermo per consigli, supporto, aiuto soprattutto quando c’è qualche problema burocratico. Sindacalmente un ottimo appoggio, inoltre anche per la pensione ci hanno aiutato nelle pratiche, io e mia moglie siamo già in pensione da un anno, ma ho un validissimo supporto di otto persone che sono il futuro tra cui il ragazzo di mia figlia, un bravo cuoco che ha voglia di imparare anche questo mestiere.
#confcommercio #pesaro #urbino
Quando fare rete porta a ottimi risultati e alti livelli di soddisfazione del cliente
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