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«Rifiuti e acqua, abbassare le tariffe per i ristoratori»

Chiamatela moria di ristoranti e bar. Perché, a che ne dica qualcuno, i dati di Infocamere, elaborati dal centro studi Fipe Confcommercio, sono chiarissimi nel dipingere una situazione a tinte fosche a livello nazionale che inevitabilmente si ripercuote su quello locale.

Il Saldo
I numeri , riferiti al2016, parlano per l'Italia intera di 15.714 nuove aperture - divise in 7.198 ristoranti, 7.557 bar e 112 fra mense e catering - a fronte di 26.527 cessazioni d'attività. Un saldo negativo di 10.813 unità, ripartito in 5.182 ristoranti, 5.529bar e 102 mense in meno. Nella Regione Marche la situazione é analoga, considerando i 689 ristoranti chiusi l'anno scorso a fronte di 360 nuove aperture. «Un saldo negativo di 329 imprese, molte delle quali nella nostra provincia, che la dice lunga sulla salute di cui gode la nostra ristorazione - commenta Amerigo Varotti, direttore provinciale di Confcommercio Marche Nord - Qualche anno fa Berlusconi negava l'esistenza della crisi dicendo che i locali erano tutti pieni e qualche amministratore locale continua ancora oggi a giudicare positiva la situazione asserendo che i grossisti vendono tanti prodotti alimentari perché i ristoranti lavorano. I dati, però, parlano chiaro, e raccontano di un settore che risente della profonda crisi economica che ne mette a repentaglio la sopravvivenza. Senza contare il fenomeno dell'abusivismo, dalla spiaggia alla montagna».

Le proposte
Che fare? La ricetta di Varotti é chiara: «Bisogna diminuire la tassazione sulle imprese, ma anche abbassare il costo dei servizi che in Comuni e le municipalizzate forniscono. Il prezzo dell'acqua ha raggiunto livelli vergognosi e lo stesso dicasi dei rifiuti, nonostante l'aumento esponenziale della raccolta differenziata che al contrario dovrebbe garantire un abbassamento delle tariffe. E poi ci vuole una campagna seria contro l'abusivismo che va debellato con iniziative che non possono durare appena un giorno. Occorre una lotta dura senza pura per sostenere un settore, quello della ristorazione, basilare per tutti sotto mille punti di vista».



Da Il Corriere Adriatico di Emanuele Lucarini

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