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Ristorazione, assunzioni boom «Ma occhio al fenomeno sagre»

I dati Excelsior sui fabbisogni occupazionali delle imprese nel mese di giugno parlano chiaro: a trainare la domanda di assunzioni è la filiera turistica e in tale ambito il ruolo di primo piano spetta alla ristorazione con 101mila nuove assunzioni. Di questo si è parlato nell’ultimo consiglio direttivo dell’Associazione Ristoratori Confcommercio presieduta da Mario di Remigio.

«Se da un lato – commenta il segretario Marco Arzeni – i dati ci indicano come il settore del ‘Fuori Casa’ sia uno dei pochi comparti che creano ancora posti di lavoro, dall’altro assistiamo inermi al fatto che proprio in questo settore ci sia sicuramente una delle più grandi fasce di abusivismo legate a fenomeni che vengono tollerati, se non incentivati, da chi avrebbe come primo compito quello di garantire il rispetto delle regole».

Il riferimento è evidente a quella marea di eventi che alla base hanno sempre però la somministrazione di cibi e bevande il cui apice si raggiunge nei mesi estivi: oltre 42 mila sagre che si svolgono in Italia (in media 5 per ogni Comune) per un complesso di 306.000 mila giornate di attività e un fatturato di 900 milioni di euro, l’80% si tiene da giugno a settembre. Di tutte queste sono circa 32.000 le manifestazioni prive di requisiti di autenticità. «La Federazione non è contraria a queste manifestazioni – riferisce di Remigio - ma è importante dare priorità a quegli eventi enogastronomici con una riconosciuta valenza di tradizione, magari coinvolgendo i ristoranti della zona per menù tipici ad hoc. Inoltre, sarebbe opportuno un intervento delle Istituzioni, con la creazione, da parte della Regione, di un registro delle sagre autentiche, per fornire ai Comuni delle linee guida da seguire».

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