LA Confcommercio di Pesaro aveva parlato apertamente di sgarbo da parte della consorella di Ancona a proposito della lettera con la quale 167 «dissidenti», tra i quali anche l'Ascom anconetana, contestavano la decisione di anticipare la fiera di San Nicola minacciando azioni legali. Un'accusa che non è passata inosservata tanto da prowcare la reazione del presidente di Fiva Confcommercio, Marco Di Matteo, e rispolverando vecchie ruggini tra le due consociate. «Non c'è stato nessuno sgarbo — puntualizza Di Matteo — E'evidente che lo spostamento temporale di una fiera censita dal calendario ufficiale re e, chiama in causa non so gli ambulanti locali, ma tutti quelli che vi partecipano. Nessuno sgarbo quindi da parse di Fiva, specialmente se si considera che Ascom Pesaro ha dimenticato di informare il comparto regionale del cambiamento delle date, trascurando gli interessi generali del settore».
L'accusa di non aver rispettato le regole non scritte che normalmente vigono all'interno di una grande organizzazione di categoria non è piaciuta ad Amerigo Varotti (foto) che non ha tardato a replicare a Di Matteo: «Con la previsione di organizzare la fiera nel week-end — ha spiegato il direttore di Confcommercio Pesaro — avevamo solo cercato di dare un vantaggio agli ambulanti. Oltretutto non vi era alcun obbligo per gli operatori che avrebbero potuto impegnarsi in altre manifestazioni. Il fatto che Fiva Ancona abbia fatto fronte comune con i dissidenti firmando, o anche solo ispirando la lettera di protesta, ha avuto solo l'effetto di portare un danno alle imprese commerciali»
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