Siamo riusciti a metterci in sintonia con la Romagna se no rischiavamo l'emigrazione dei clienti nemmeno il tempo di digerire lo shopping natalizio che già è arrivato il momento di rituffarsi tra gli scaffali dei negozi alla ricerca dell'occasione migliore. Mancano pochi giorni ai saldi invernali che, a Pesaro e in tutte le Marche, inizieranno il 5 gennaio.
«Il periodo dei saldi è sempre molto atteso sia dai commercianti che dai consumatori, visto anche l'andamento dei consumi al ribasso come quello degli ultimi 4-5 anni. Bisognerebbe rivolgersi sempre al negozio sotto casa per fare acquisti di qualità, al commerciante con il quale il consumatore ha instaurato un rapporto di fiducia nel tempo», dice il direttore di Confcommercio Pesaro-Urbino Amerigo Varotti. Che aggiunge: «I saldi sono reali, le vendite promozionali sono molto alte anche se il periodo scelto è sbagliato perché andrebbero posticipate a fine stagione. Negli anni siamo riusciti a fare in modo che le regioni vicine alla nostra cominciassero i saldi il nostro stesso giorno, per evitare la concorrenza con la Romagna».
Quest'anno i saldi inizieranno in tutte le regioni il 5 gennaio, tranne in Basilicata, Valle d'Aosta e Sicilia. NEL PIENO della stagione possono essere un'arma a doppio taglio per i commercianti secondo Alessandro Ligurgo, responsabile Confesercenti Pesaro: «Rovinano le vendite del periodo natalizio in quanto molte persone se devono fare un grosso acquisto li aspettano. Per questo andrebbero posticipati a fine stagione ovvero febbraio-inizi marzo». E ancora: «I tempi vanno rispettati: alcuni negozi, e parlo delle catene, li hanno anticipati — aggiunge il responsabile Confesercenti — mascherandoli sotto forma di vendite promozionali e questa è una cosa scorretta, vietata dalla legge». OLTRE al rispetto dei tempi i negozianti devono attenersi ad alcune regole: ad esempio il prezzo originale dei prodotti in saldo deve essere sempre indicato in modo chiaro, vicino alla percentuale di sconto e al prezzo scontato. Ancora, le merci in saldo devono essere tenute in zone separate rispetto a quelle non scontate, in modo da non essere confuse in quanto la legge prevede che i saldi non riguardino tutti i prodotti, ma solo «quelli di carattere stagionale e quelli suscettibili di deprezzamento se venduti durante un breve periodo di tempo in quanto legati alla moda». Ancora presto per fare una previsione sulla spesa media a persona: «Ci aspettiamo tanto da questi saldi, anche se il periodo storico è quello che è si ipotizza una spesa di circa 160 euro a persona — conclude Ligurgo — il commercio è stato l'ultimo a risentire della crisi ma è stato anche l'ultimo a riprendersi».
«Ci aspettiamo 160 euro a testa Ma qualcuno fa ancora il furbetto»
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