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TAGLIARE LE IMPOSTE PER NON TASSARE LA CRESCITA

Confcommercio ha discusso a Roma, in un Convegno con esponenti del Governo e delle forze politiche, il tema che è oggi il più importante del nostro Paese: “Tagliamo le tasse, non tassiamo la crescita”.
Senza un reale, consistente, taglio della pressione fiscale che grava sui cittadini e sulle piccole e medie imprese, il nostro Paese non ritroverà la strada dello sviluppo e della crescita.
Abbiamo raggiunto livelli di tassazione insostenibile: alla voracità da primato europeo del fisco si aggiunga il peso della tassazione locale (che è aumentata del 200% dal 1997 al 2013) ed il quadro è fatto. Non deve sorprendere poi che anche nel mese di maggio 2014 i consumi sono calati in Italia dello 0,7% rispetto ad aprile e che tutti i centri di rilevazione economica attestano che nel 2014 la crescita del PIL in Italia sarà pressoché nulla. E ciò anche perché si riscontra un rallentamento dell’export per le difficoltà di alcuni Paesi – vedi Russia – ma anche per l’elevato cuneo fiscale ed un carico fiscale non più sostenibile per le imprese – che mette fuori mercato la nostra industria manifatturiera.
Come può pensare il Governo Renzi che si possa uscire dall’attuale profonda crisi se si continuano a fare solo annunci ma i fatti sono ridotti al lumicino??
Già il decreto sul lavoro è stato rinviato a settembre; il decreto competitività è ancora in discussione (e contiene norme “aiuta grandi”); la legge delega fiscale ha appena iniziato a muoversi in Parlamento.
E dei tanto decantati tagli alla spesa pubblica (previsti 17 miliardi!!) al di là di qualche auto blu all’asta e del desiderio (per ora solo tale) di tagliare i mega stipendi, null’altro si è visto.
Mentre il Parlamento è impegnato a creare un Senato di 100 nominati con immunità e alla Camera resteranno 630 (dico 630) deputati?

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