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Urbino taglia dai fondi per il terremoto

Urbino continua a essere vittima indiretta del terremoto. Dal sisma del 24 agosto 2016, del 30 ottobre e più recentemente dalla scossa del 18 gennaio si consuma una lenta battaglia a suon di disdette e ammanchi turistici nella città ducale e su tutto il territorio provinciale. A denunciare questa situazione é la Confcommercio Pesaro e Urbino che ieri in conferenza stampa nella sede urbinate di via Veneto ha raccontato l'ultima bomba, che in sordina, é stata sganciata sulla già precaria situazione turistica che viaggia con un segno meno del 70%.
Si tratta della cancellazione di Urbino dal decreto 189/2016 che riguarda le località colpite indirettamente dal sisma. Questo, secondo Confcommercio rischia di mettere in ginocchio le aziende turistico-ricettive : «Quando si parla di terremoto nelle Marche quasi mai vengono menzionate le località colpite, come avviene con le altre località e questo crea paura e disorientamento nei turisti. abbiamo da subito messo in pratica azioni di aiuto verso le popolazioni colpite» spiega il direttore della Confcommercio provinciale Amerigo Varotti che prosegue: «Ora, però anche noi abbiamo bisogno, anche se non colpiti direttamente. Nel decreto le località colpite fanno rientrare tutta la provincia per avere accesso ai sussidi. Se Pesaro e Urbino é stata esclusa rischiamo oltre al danno dovuto per la mancanza di turisti, che si sta registrando anche nei musei, di essere meno competitivi rispetto ad altre località, Senigallia per citarne una».
Il decreto prevede infatti 23 milioni di euro, che potranno essere implementati, da dividere tra tutte le aziende ricettive, turistiche ristorative e di artigianato tipico, fondi che vengono ridistribuiti in quote del 30% basandosi sul fatturato degli ultimi tre anni,e per aziende che sono attive da almeno sei mesi prima del sisma. Se si guarda la città ducale sotto la lente d'ingrandimento dai danni strutturali, seppur lievi, li ha avuti. Il Duomo é ancora chiuso. la sede di via Bramante dell'Istituto d'arte é stata spostata, alcune sedi comunali riportato danni, così come alcune abitazioni.
«Il fatto che non vengano le scolaresche crea danno anche per il futuro», ha detto il sindaco di Urbino, Maurizio Gambini che ha proseguito: «Non ho visto nessuno, anche in Regione strapparsi le vesti per fare qualcosa». Varotti parla di scandalo politico perché la cosa é stata mal seguita da chi di dovere e lancia un j'accuse al poco interessamento di alcuni politici del territorio con incarichi nazionali. Intanto la senatrice Camilla Fabbri ha preparato un emendamento al decreto della "manovrina", ovvero una modifica che prevede nuovi fondi urgenti così da inserire anche Urbino e di conseguenza l'intera provincia . L'esisto si saprà nei prossimi gironi.

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