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VAROTTI: «NO ALLA RAPIDITA’ SENZA DIALOGO»

Veloce, ma non sempre bello. Anche perché se la rapidità passa oltre il confronto, c’è chi inizia a mostrare i primi segni di insofferenza, ma che un domani potrebbero diventare «muro contro muro».
La Confcommercio guarda con attenzione all’operato di tutte le nuove giunte sul territorio e il direttore Amerigo Varotti punta il dito sull’amministrazione pesarese. «Quello che lascia sgomenti è la mancanza di dialogo e di concertazione. Si rifiuta il confronto sminuendo il ruolo e lo spazio dei corpi intermedi come associazioni e sindacati. Le rappresentanze sono lo spazio della società, il collante della coesione, sono il luogo delle proposte e delle decantazioni. Rifiutando la collaborazione si fa un errore madornale. Perché per comandare si può essere soli, ma per governare no. E questo vale anche sul territorio. La prassi di qualche nuovo amministratore di far tutto da sé senza alcuna condivisione e discussione preventiva non è accettabile».
Il riferimento al sindaco Matteo Ricci è chiaro. E’ stato approvato il pacchetto Ripartipesaro, con alcune misure legate all’economia, edilizia e commercio. Argomenti strettamente legati alle competenze Confcommercio.
«La collaborazione, la concertazione, da sempre, hanno consentito di migliorare i provvedimenti – sottolinea Varotti – A Fano con la nuova giunta e i nuovi assessori abbiamo già avuto diversi incontri; lo stesso sta avvenendo a Gabicce Mare, a Vallefoglia e a Urbino. A Pesaro ancora non ci siamo “presentati”. Speriamo che ciò avvenga anche in questo comune, nell’interesse della città. Dobbiamo parlare di turismo, della programmazione e promozione per il prossimo anno, di commercio, di tassazione, d manifestazioni, insomma piuttosto che trovarci a fare muro contro muro per eventuali decisioni che non accettiamo, sarebbe meglio parlarne insieme che leggere decisioni già prese sulla stampa».
Una pratica che secondo Varotti parte dal Governo Renzi. «L’economia non riprende. Al di là di annunci di riforme in grado di rilanciare a garantire la ripresa il risultato pratico è che non si vedono segnali di svolta. Il debito pubblico continua ad aumentare, dei tagli ai mega stipendi solo annunci. Anzi le nuove ricette economiche sono uguali alla vecchia, tanto odiata, politica: aumento delle accise sui tabacchi, aumento del bollo sui passaporti, la nuova tassa su PC, smartphone, hard disk e chiavette USB (che assorbirà 157 milioni dai cittadini per finire nei conti di SIAE). Sarebbe ora che oltre agli spot s8i facesse veramente qualcosa. Eppure in mezzo a tutto questo niente, spunta la volontà di Renzi di smantellare le Camere di Commercio l’unico ente che non costa nulla allo Stato, che sostiene l’economia e particolarmente le piccole e medie imprese del territorio». Un ente che rigira sul territorio 3,5 milioni di euro.

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