Botta e risposta tra il presidente Coldiretti e il direttore di Confcommercio sulla questione dei nuovi mercatini agricoli. “Comprendo le dichiarazioni di Tommaso DiSante che è un amico e con il quale mi ero anche confrontato qualche giorno fa telefonicamente, ma Confcommercio non può assolutamente accettare di sentirsi dire che è senza progetti”. Parola di Amerigo Varotti, direttore Confcommercio Pesaro Urbino, che risponde così all’intervista rilasciata a IlFoglia.it dal presidente di Coldiretti Marche rispetto all’apertura dei nuovi mercatini di frutta e verdura gestiti dai coltivatori diretti. “Francamente, tutto si può dire di Confcommercio ma non che non abbia idee e progetti – prosegue Varotti – siamo una delle associazioni più attive sul territorio e Di Sante lo sa bene, a meno che per “progetti” non s’intenda l’accettare supinamente le scelte dell’amministrazione comunale”.
Comune di Pesaro sulla graticola
In questo senso, Varotti ci tiene a sottolineare che le responsabilità dell’empasse sarebbero da attribuire proprio al Comune di Pesaro. “In giunta c’è un assessore al dialogo (Luca Bartolucci ndr) ma mi pare che questo dialogo sia diventato un monologo – prosegue Varotti – considerando che la città è stata riempita di discount, centri commerciali, mercati e catene di grande distribuzione che hanno creato un’offerta enorme che danneggia in primo luogo i commercianti dei piccoli negozi”. E in questi giorni, lo stesso Varotti ha ricevuto parecchie telefonate di protesta dei commercianti di frutta e verdura, preoccupati per la presenza dei nuovi concorrenti a pochi passi. “Solo nella zona dello stadio Benelli (dove c’è il mercatino gestito proprio da Coldiretti ndr) ci sono 6 negozi e c’è il rischio che qualcuno chiuda, chi pagherà per questo, perché non vengono considerati i costi sociali nella programmazione del Comune? E’ vero che sui mercati era stato chiesto un parere a Confcommercio, ma solo su quelli presenti, nessuno ci aveva detto che ne sarebbero stati aperti altri 4”. E anche sulla bontà dell’operazione Varotti solleva dei dubbi. “Andremo a controllare cosa si vende davvero in questi nuovi mercati – conclude – perché se ci trovassimo le banane o le arance saremmo al ridicolo”.
Da non perdere