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WEEK END GASTRONOMICI, VAROTTI E DRUDI: “POTREBBE ESSERE L’ULTIMA EDIZIONE, COLPA DELLA POLITICA”

“Siamo qui a festeggiare l’inizio della 31esima edizione dei Week end gastronomici di Confcommercio… purtroppo, però, potrebbe non esserci la 32esima”. Rivelazione choc di Amerigo Varotti, direttore provinciale dell’associazione di categoria che organizza la manifestazione assieme a Camera di commercio e partner privati come Banca dell’Adriatico. Parole che nascono dalle decisioni della politica più alta, “che ha scelto di tagliare il diritto camerale del 35% a decorrere dal primo gennaio 2015, che diventerà il 40% nel 2016 e addirittura il 50% nel 2017″.

“Verrà meno la possibilità per la Camera di commercio di intervenire direttamente in favore delle imprese – ha spiegato Varotti - Qualcuno dice che questa riorganizzazione, col taglio degli importi, non sarà dannoso. La mia risposta è questa: o è fuori dal mondo, oppure non ha il coraggio di disturbare il “manovratore”. La Camera di commercio è l’unico ente non governato dalla politica… eppure si decide di intervenire”.

Ovviamente sulla stessa lunghezza d’onda Alberto Drudi, presidente della Camera di commercio di Pesaro e Urbino: “Non voglio fare del pessimismo, perché io sono uno dal bicchiere mezzo pieno, ma non posso che essere preoccupato da questa situazione. Ci sono imprese che continuano a chiudere, 3.000 persone che continuano ad aspettare il rifinanziamento della cassa integrazione in deroga, 25.000 famiglie solo nella nostra provincia che sono dentro la soglia della povertà. E poi si è scelto di impedire piccoli interventi al sistema promossi dalle Camere di commercio e dalle associazioni di categoria. E dire che negli anni siamo stati noi a mantenere vivo il territorio, con iniziative che senza di noi non si sarebbero fatte (vedi le varie fiere dal tartufo e Popsophia, Passaggi e Ginnastica in Festa, la sfilata della Cna e tanto altro ancora). Manifestazioni, che alimentano e danno vita a paesi e città intere, che sono a forte rischio per il futuro”.

Drudi parla anche di un’altra questione: “Parlavo con Varotti delle sanzioni dell’Europa nei confronti della Russia, un Paese dove solo la nostra provincia esporta 150 milioni di euro l’anno. C’è il rischio concreto di perdere un grande mercato, su cui noi abbiamo investito tanto con anni e anni di lavoro”.

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